ALCUNE CONSIDERAZIONI

  • Spesso il paranco viene creato un po' a caso in base all'esperienza precedente o andando a tentativi ma talvolta, come ad esempio nell'abbattimento di alberi, potrebbe risultare pericoloso trovarsi con la pianta ormai tagliata e non riuscire a tirarla nella direzione voluta.
  • Un paranco può essere allestito combinando una corda con più carrucole, creando una macchina semplice in grado di moltiplicare la forza che applicheremo tirando un capo della fune. Nel nostro caso la forza applicata è quella umana, la nostra trazione manuale, che attraverso il passaggio nelle pulegge viene moltiplicata. Ovviamente, non essendoci alcun motore, la forza viene moltiplicata ma a discapito dello spostamento, infatti nei paranchi, maggiore è la moltiplicazione della forza, e minore sarà lo spostamento a parità di fune tirata. In pratica, in un paranco 3:1, applicando una forza pari a 10 potremmo sull'altro capo avere una forza pari a 30, ma per ogni 3m di fune tirata, il carico verrà spostato di un solo metro.
  • Nei lavori su fune i paranchi vengono principalmente utilizzati nell’abbattimento di alberi o nel recupero, sollevamento e trascinamento di oggetti ed attrezzature varie, ma anche di persone, basti pensare alla DRT (Double Rope Technique) nel treeclimbing dove utilizzando una puleggia sul vertice, ad esempio una pulleySAVER di Teufelberger, o la RopeGuide di ART, è possibile ridurre quasi del 50% il proprio peso durante la risalita.
  • È importante comprendere le leggi dei paranchi anche negli abbattimenti controllati, dove le forze maggiori non si scaricano sulla frizione alla base dell’albero, ma piuttosto nella zona in quota dove viene ancorata la puleggia.

NOTA IMPORTANTE: questi valori sono solo teorici poiché non tengono conto degli attriti. Nella realtà le stesse pulegge causano attrito riducendo il rendimento del paranco, e ancor di più gli sfregamenti tra i vari rami del paranco, è quindi importante evitare qualsiasi sfregamento.  

Gli strumenti indispensabile per la creazione dei un paranco sono qui sotto illustrati:

Pulegge di svariati tipi e bloccanti

A questi dispositivi si deve ovviamente aggiungere una corda, noi vi consigliamo la Bull Rope di Teufelberger da 12mm, che a richiesta può essere fornita anche asolata.

Inoltre se già avete una carrucola ma senza bloccante, è sempre possibile utilizzare uno spezzone asolato per creare dei nodi di frizione che rendano lo scorrimento della fune unidirezionale come Tendon Timber PrusikTeufelberger Ocean Polyester

METODI PER CALCOLARE LA RESA TEORICA DI UN PARANCO

Nei paranchi semplici, ossia quelli dove le pulegge in movimento sono tutte vincolate allo stesso punto, è possibile calcolare la resa del paranco semplicemente moltiplicando la forza applicata all’estremità libera, per il numero di funi che sostengono il carico.

Nei paranchi complessi (ma la regola è valida per qualsiasi tipo di paranco) è invece necessario considerare separatamente le forze di ogni singola puleggia sommandole poi alla forza ri-direzionata da ogni puleggia. 

Per far questo basta seguire questi nostri 5 punti:

  1. La forza da noi applicata sul tratto di fune dalla nostra mano alla prima puleggia, va considerata come unità "F" (Fig.1).
  2. Le forze ai due lati di una puleggia sono sempre uguale  (Fig.1).
  3. La forza sul vertice di una puleggia corrisponde alla somma delle forze presenti sui due tratti di fune che la interessano, come nel paranco semplice (Fig.2).
  4. La forza sul vertice di ogni puleggia, va trasferita al suo punto di ancoraggio e sommata ad eventuali altre forze che agiscono sullo stesso punto o tratto di fune (Fig.3).
  5. Una volta ricavate tute le forze in gioco, e sufficiente sommare tutte quelle che vanno ad agire sul peso “P” che si vuole sollevare o trazionare (Fig.3).

Nel modellino di paranco qui utilizzato abbiamo un incremento della forza pari a 3 volte la forza applicata, questo paranco viene comunemente chiamato "P-terzi" o "P/3". Questo significa che per sollevare "P" dovremmo applicare sull'altro capo del paranco una "forza" pari ad un terzo di "P". 

Se il concetto è chiaro, sarà possibile constatare come in questo primo esempio grafico di paranco, la prima puleggia dopo la mano sia in realtà inutile ai fini della moltiplicazione delle forze. Se il nostro scopo è stato raggiunto, rifacendo il calcolo eliminando la prima puleggia dovreste ottenere la medesima forza sul carico da sollevare.

Per qualsiasi dubbio il team di Verona Verticale è sempre disponibile.

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Questo blog ovviamente non vuole essere un trattato di fisica, ma semplicemente un aiuto per calcolare a priori e soprattutto in modo semplice e veloce, la forza che un paranco ci potrà fornire, o per meglio dire, quante volte moltiplicherà la nostra forza.

ATTENZIONE ad utilizzare sempre materiali adatti allo scopo e di qualità, come potete vedere, le forze che si generano non sono da sottovalutare.